La nostra storia
Con l’Unità d’Italia inizia di fatto l’insegnamento della fisica moderna nella capitale. |
All’insegnamento della Fisica Matematica è chiamato nel 1900 Vito Volterra, e nel 1899 viene istituita la cattedra di Fisica Complementare (che più tardi diventerà Fisica Superiore), su cui vengono chiamati prima Alfonso Sella e poi, dal 1908, Orso Mario Corbino, che nel 1918 succede a Blaserna nella direzione dell’Istituto. |
I “ragazzi di via Panisperna” guidati da Fermi, scoprono nel 1934 la radioattività indotta dai neutroni, e nell’autunno dello stesso anno il gruppo, al quale si è aggiunto Bruno Pontecorvo, studia le proprietà dei neutroni lenti. |
Del vecchio gruppo rimane a Roma, a tenere le fila della ricerca all’Istituto Fisico, il solo Amaldi, insieme a Bruno Ferretti, Mario Ageno, Gian Carlo Wick, e ai giovani neolaureati Oreste Piccioni e Marcello Conversi. |
Il lavoro teorico per la progettazione della macchina è diretto dall’antico compagno di studi di Fermi Enrico Persico, a Roma dal 1949 sulla cattedra di Fisica Superiore. |
Negli anni successivi la tradizione romana di ricerca nel campo della fisica delle particelle elementari ha continuato a produrre risultati di eccellenza, sia in campo teorico (basti ricordare i contributi di Nicola Cabibbo e di Luciano Maiani) che in quello sperimentale, con la partecipazione di gruppi di ricercatori romani alle fondamentali attività del CERN. Ma l’attività di ricerca si è molto sviluppata e differenziata, estendendosi ad altri importanti settori. |
Nel Dipartimento di Fisica viene condotta un’intensa attività di ricerca nei maggiori settori della Fisica Moderna, sia fondamentale che applicata: Fisica delle Particelle, Fisica della Materia, Astrofisica e Cosmologia, Fisica Teorica, Fisica Matematica e Statistica, Fotonica e Informazione Quantistica, Biofisica, Fisica Medica, Fisica dell’Atmosfera, Fisica e Beni Culturali, con un numero di linee di ricerca superiore a 100. |